LE PROSPETTIVE DELL'ECONOMIA FERRARESE
Martedì 15/1/2008 - Hotel Astra
Ospite: Carlo Alberto Roncarati
Presidente Camera di Commercio

Un andamento congiunturale ancora sostanzialmente positivo, anche se in fase di progressivo rallentamento . E’ questo lo “scenario” delineato dal Presidente Roncarati a fine 2007. Nel settore industriale-manifatturiero, in particolare, la crescita della produzione è proseguita pressoché inalterata, mentre fatturato ed ordinativi sono apparsi in fase di sensibile rallentamento rispetto al trimestre precedente. Il “traino” alla produzione è provenuto soprattutto da una domanda estera indubbiamente vivace (più ancora nella nostra provincia che nella media regionale), nonostante si sia verificato un significativo rallentamento delle nostre esportazioni verso gli U.s.a., del resto prevedibile dato il costante rafforzamento dell’euro sul dollaro. Queste difficoltà “valutarie” sul mercato statunitense risultano peraltro compensate dall’ottimo andamento del nostro export verso la “nuova” Unione europea a 27, oltrechè verso i Paesi cosiddetti BRIC, cioè la Federazione Russa, il Brasile, e, soprattutto, l’India, con l’unica eccezione della Cina: nei suoi riguardi si è infatti registrata una battuta di arresto nella crescita dell’export, accompagnata da un sensibile aumento delle nostre importazioni dal gigante asiatico.
Per il settore agricolo, in attesa di dati ufficiali e definitivi sulle produzioni lorde vendibili delle varie colture, si prospetta un’annata agricola in chiaro-scuro, sia per Ferrara che a livello nazionale, tale comunque da socchiudere spiragli di ripresa, pur in presenza di molti fattori critici.
Le previsioni per il prossimo anno scontano un rallentamento complessivo dell’economia nazionale e di quella della nostra regione (conseguenza di fenomeni macroeconomici ben noti, quali il credit crunch, cioè la crisi finanziaria dei mutui subprime; il costo del petrolio e delle materie prime ed i conseguenti rischi inflazionistici; le tensioni monetarie derivanti dalla difficoltosa “sostenibilità” del rapporto euro-dollaro), e questo in termini di Pil, di investimenti fissi lordi, di esportazioni e di consumi delle famiglie: tuttavia, pur in tale scenario non particolarmente incoraggiante, la nostra provincia dovrebbe mantenere (previsioni Prometeia per conto di UnioncamereEmilia-Romagna) una capacità di crescita del proprio export tra le più elevate in regione, a seguito di una progressiva diffusione dei processi di internazionalizzazione delle nostre imprese.