martedì 16 ottobre 2012

E' stata concreta ed entusiastica la serata d'apertura del Lions Club Ferrara Host al "Duca d'Este" di Via Bologna. Il Presidente Giorgio Piacentini, imprenditore della Sanità e "uomo dei numeri", ha ricordato alle molte cariche Lionistiche presenti e agli intervenuti l'impegno dei Lions del Distretto 108 Tb per le zone terremotate dell'Emilia, i 120.000 euro raccolti e destinati alla biblioteca multimediale di Finale Emilia, i 50.000 euro interdistrettuali per laboratori e palestre delle scuole, la collaborazione col FAI regionale, l'incontro col Sindaco di Finale Emilia, che ha definito il terremoto "il tradimento della nostra terra". E a questo punto, l'"uomo dei numeri" è tornato "uomo Lions delle emozioni, del servizio". E con l'emozione, e l'impegno nel servire, ha premiato i 40 anni di appartenenza al Ferrara Host di Maurizio Nonato e i 10 anni di Agide Arges Cirelli e di Paolo Rollo. Ha consegnato i riconoscimenti "Cento per cento" ai Soci sempre presenti nell'Anno sociale 2011-2012, il martelletto all'immediato pastpresidente Orazio d'Alessio, ha ricordato la Borsa di studio per Michelangelo Antonioni, i Progetti "Martina" e "Dislessia". Dopo il breve momento conviviale ha presentato il Presidente di Unindustria Ferrara, Riccardo Fava, e la Sua relazione "L'Italia un Paese ammalato. Come guarire?". Il manager ha esordito affermando che bisogna amare questo Paese, ammalato a causa dell'"immobilismo della classe politica, da decenni irresponsabile, e da una crisi internazionale profonda e prolungata". Il Relatore si è soffermato su dati macroeconomici, ha presentato un Bilancio dello Stato riclassificato, ha individuato nel debito pubblico la causa della crisi e nell'abbattimento del debito pubblico la soluzione di guarigione, con l'istituzione anche di "Fondi di risparmio degli Italiani": comperando parti del Castello Estense o di Palazzo Venezia, si uscirà dalla crisi causata dalla politica. Rispondendo a diverse considerazioni di alcuni presenti, ha concluso che "l'Italia è un grande Paese e che ce la faremo". I ringraziamenti del Presidente, che ha ricordato le ultime battute di "Arlecchino servitore di due padroni" hanno chiuso la serata.