2 dicembre 2014
Gioiosa, festosa, animata la Conviviale di martedì 2 dicembre al Ristorante "L'Orlando" di Via Aldighieri, dedicata al bimillenario dell'Imperatore Cesare Augusto, ricorrenza e argomento proposti dal Socio Onorario Avvocato Giorgio Anselmi.
"Ferrara prima di Ferrara. Presenza e imperium di Roma nell'antico delta padano" la relazione affidata al Professore Livio Zerbini dell'Università di Ferrara.
Nel corso della splendida presentazione fatta dal Presidente e dal Cerimoniere, il Presidente Fausto Pesarini ha definito la occasione Conviviale "una serata abbastanza speciale", e ne ha elencato i motivi: l'approvazione di un nuovo Socio (ammesso poi con votazione segreta Enrico Zerbini, Laurea in Economia e Commercio, bancario); "una serata che si ricollega addirittura ad un bimillenario" e che fa riferimento all'anno 14 d.C.; Giorgio Anselmi, "suggeritore" della serata con una lettera autografa; l'associazione AMA (presentata, poi a metà cena, da Paola Casadio, Socia e fondatrice nel 1998 dell'Associazione che si occupa delle famiglie con persone malate di Alzheimer).
Nel presentare ai numerosissimi convenuti il Relatore, ospite della serata, il Presidente ha cercato di fare una sintesi del curriculum del Professore Livio Zerbini, fitto di esperienze europee, dopo la laurea, con borse di Studio a Ferrara e a Parigi, ricerche a Budapest, insegnamento a Ferrara, dottorati di ricerca in Romania, consulenze per trasmissioni televisive di divulgazione storica, e Docente di Storia Romana all'Ateneo estense.
L'Ospite ha ringraziato, prima di iniziare la Relazione, Giorgio Anselmi per il "suggerimento" del tema dell'incontro ed ha cominciato affermando che i Romani accomunano i tre Inni ascoltati nelle formalità di rito iniziali: l'Inno Italiano, per i rapporti tra Romani e Rinascimento, esperienza tutta italiana, influenzata fortemente dalle Arti di Roma e dal Latino; l'Inno europeo, perché i Romani hanno fondato e costruito l'identità europea, con Imperatori come lo spagnolo Traiano e il libico Settimio Severo, compiendo la prima globalizzazione della Storia; l'Inno statunitense, perché il popolo americano si sente il più vicino alla mentalità e al modello romano.
L'identità Romana e il Rinascimento rappresentano il brand più ammirato nel mondo.
Ferrara, con la Civiltà spinetica e il Museo di Spina, uno dei più apprezzati al mondo, e il Rinascimento (Ferrara e Mantova capitali del Rinascimento) e Lanfranco Caretti, e i vari riferimenti proposti, è nota soprattutto per la Storia rinascimentale, ma con l'apporto dei Romani perché, se l'origine di Ferrara è riferita ad un Castrum bizantino, le origini della Città sono romane.
Duemila anni fa, il 19 agosto 14 d.C., la morte di Ottaviano Augusto, che nella Padania aveva possedimenti imperiali (Ottaviano era princeps, non imperator) di cui restano testimonianze: epigrafi, iscrizioni, denominazioni (a Ravenna c'era la flotta, la classis latina), il contenuto del Lapidario di Santa Libera vicino a Palazzo Schifanoia; la nave romana di Comacchio d'età augustea col proprio carico eterogeneo (di provenienza dalla Spagna, da contesti microasiatici, dall'alto Mediterraneo): e Voghenza, che era il centro amministrativo delle proprietà imperiali, dalle quali derivava il riconoscimento della "honesta missio" dopo venticinque anni di servizio militare, assieme alla cittadinanza romana e al riconoscimento dei diritti civili.
Territorio di grandi migrazioni di liberti, di soldati, di veterani, Ferrara non ha avuto uno statuto romano, ma ha avuto un insediamento romano, di "sodales" della flotta imperiale a Quacchio.
Dopo la appassionata e appassionante relazione e gli interventi di Gianpaolo Zardi (sul patrimonio storicoculturale di Ferrara) e di Alessandra Giorgio Presidente del Lions Club Diamanti (su personali esperienze a Pompei), applauditissimo, è intervenuto Giorgio Anselmi che ha ricordato come Augusto (princeps e non imperator) abbia costruito "l'impero più grande e più pacifico del mondo" e che le porte del Tempio di Giano siano rimaste chiuse per trent'anni; come esistano documenti coi nomi di veterani romani che vissero in territorio ferrarese e come un grande valore per Augusto, come è per i Lions, fu l'Amicizia: Agrippa, Mecenate, Orazio. "Noi siamo eredi di quell'Impero!".
E' stato il Presidente Fausto Pesarini a chiudere la serata con parole di apprezzamento e di ringraziamento per chi ha suggerito e per chi ha realizzato una "serata abbastanza speciale": quasi una serata "imperiale".