20 ottobre 2015
Alla Caffetteria del Castello estense, si è svolta la cerimonia d'apertura dell'anno lionistico. Non si poteva scegliere ambientazione migliore per ascoltare Lucia Bonazzi, dottore di ricerca e docente di storia dell'arte, che in un'anteprima fuori dal circuito degli addetti ai lavori, ha rivelato il frutto di anni di ricerche e studi, che ha al centro proprio il Castello estense.
La studiosa ha risolto un vero e proprio giallo: come ha potuto William Turner dipingere il Castello estense vent'anni prima di giungere nella nostra città? Soltanto nel 1819 infatti, il noto pittore inglese soggiornò a Ferrara. L'attribuzione del dipinto a Turner è stata fatta su base stilistica, non essendo autografato. Lucia Bonazzi ha chiarito che «gli acquerelli degli anni 1794-97 sono ispirati al paesaggista John Cozens, che visitò l'Italia durante il periodo del Grand Tour». L'acquerello di Turner è conservato presso la Galleria Civica di Oldham, che conserva circa 80 dipinti della collezione privata di Charles Edward Lees, che li donò al museo alla seconda metà dell'Ottocento. Il destino di William Turner si è incrociato con quello del paesaggista preromantico John Cozens, che era venuto in Italia numerose volte durante il periodo del Grand Tour. Fra le varie città che visitò, Cozens sog-giornò anche a Ferrara, e il 21 giugno 1782 fece uno schizzo del Castello estense. Ad accompagnarlo in quel tour c'era un suo amico, che teneva un diario di viaggio. Quando e come si sono incontrati i due artisti? Attorno al 1790 John Cozens si ammala e viene ricoverato al Bethlem Royal Hospital, curato dal medico Thomas Monro, che era anche appassionato d'arte. Spesso ospitava giovani artisti, mettendo a loro disposizione opere con le quali esercitarsi. Da qui passò anche il giovane Turner, che si esercitò ricopiando ed elaborando lo schizzo del castello raffigurato da John Cozens.
Il frutto di questa ricerca laboriosa, è stato pubblicato in un articolo, “Il castello dei destini incrociati. Il castello di Ferrara visto da John Cozens e William Turner”, sulla rivista on- line Pradella, Journal of Visual Arts, che fa capo alla Scuola Normale di Pisa.
Quest'anno per la prima volta il Lions Club ha un Presidente donna, Milena Nappo, che ha introdotto la serata. Tra le autorità presenti, c'erano Vito Renda, Presidente di zona, Dimer Morandi, Presi-dente Ercole d'Este, Beatrice Zannarini, Presidente Lions Club Diamanti.
Alessandra Giorgio ha espresso l'auspicio che «insieme alle istituzioni cittadine, tra cui anche l'Università, si possa restituire a Ferrara la chiesa di San Carlo, come sede culturale e di concerti».
Tratto da La Nuova Ferrara; articolo di: Veronica Capucci
Vedi anche:
http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2015/10/30/news/l-arte-di-turner-e-cozens-nella-storia-del-castello-1.12362106
Un momento dell'esposizione delle Dott.ssa Bonazzi.